Non riusciamo stabilire fino a qual punto la rigidezza delle figure scolpite da questo giovane scultore appartengono alla innocenza e fino a qual punto appartengono invece al caricaturale, al grotesco. Quelle gambe scheletriche, quelle schiene diritte, quei volti tesi in una perplessità fissata de pongono a favore della seconda possibilità. I due bastoni della figura curva che aiutano le spalle pericolanti a sostenersi per non dissolversi nella polvere della strada sono un motivo di carità cristiana che ci commuove.
I bassorilievi bruciano un salto plustico per liberarsi in uria atmosfera pittorica chliu cui ligure e alberi si muovono romanticamente e senlimentalmente. Anche qui rusce in noi il dubbio: si tratta di innocenza o si tratta di cosciente spostamento di concezione? Noi personalmente siamo dell’idea che ogni arte abbia i suoi particolari mezzi, il suo particolare linguaggio, e che tutto quanto appartiene alle altre arti deve automaticamente scaturire entro l’ambito di quel particolare linguaggio che è meglio non venga inquinato da linguaggi particolari ad altre arti.
Ciò non toglie che storicamente si siano verificati casi perfettamente contrari. Nel caso particolare del giovane che presentiamo siamo convinti che una maggiore maturità gli potrà consentire altre libertà ancora.
Beniamino joppolo
Gino cosentino – Caduta dalla croce